È in mezzo alle altre, quella carovana, non è la più lussuosa neppure la più tecnologica. È una di quelle carovane all’antica, solida di ferro e legno. L’arredamento sobrio, le foto di famiglia alle pareti, intorno i divani e nel mezzo un tavolo, non grande ma pronto a diventarlo perché quella carovana non è soltanto la casa della mamma e nonna, ma la casa di tutti.
Nel cucinotto dietro la sala da pranzo le figlie si danno gran da fare a preparare il mangiare per … è difficile dirlo perché quel tavolo è sempre affollato dalla famiglia, gli amici e gli ospiti. Anche i figli e nipoti che mangiano nelle loro carovane alla fine si ritrovano in quella carovana per prendere il caffè e scambiare quattro chiacchiere.
Ci sarebbe da domandarci quanti litri di caffè sono stati preparati negli anni in quella carovana e versati nelle preziose tazzine. Quanti personaggi del circo italiano e internazionali, o del mondo dello spettacolo, si sono seduti su quel divano e bevuto quel caffè.
Quella carovana era il centro propulsore del circo e non c’è stato sviluppo, cambiamento, novità che non sia passato da quella carovana. La Signora Wally era informata su tutto e di tutto anche quando l’età avanzata la rendeva più silenziosa e appartata. Ma quello era anche il suo stile che l’ha resa adorata e coccolata da figli e nipoti, generi e nuore.
Capitava specie nel pomeriggio, mentre la carovana era affollata di persone, che un segnale nascosto, un invito bisbigliato invitava i presenti a uscire e in quella carovana ormai sgombra di piatti e vassoi, con il tavolo tornato alle sue dimensioni normali, che la signora Wally tirasse su le gambe sul divano e si accoccolasse per un po’ di riposo. Il vociare diventava silenzio, le voci raggiungevano altre carovane ma quella carovana è e rimane il centro del circo, la sua anima.
Noi continuiamo a immaginare la Signora Wally sul suo divano, addormentata e dal suo sonno guidare ancora la sua famiglia, il suo circo e sorridere ai tanti nipotini.
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